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Rosanna Tontini, Pane di riso, Edizioni Stimmgraf, Verona 2015 

 

Questa pubblicazione-biografia sul professor Novello Novelli, considerato il “padre della moderna risicoltura” si inserisce e dà risalto alle varie iniziative organizzate per il progetto “A scuola…di gusto!”.

Essa prende origini nel 2011, quando l’Ecomuseo della risaia, dei fiumi e del paesaggio mantovano promosse la pubblicazione Genius loci e l’amministrazione comunale di Castelbelforte individuò quale personalità rappresentativa il prof. Novelli. Già allora, nel condurre la ricerca, l’autrice Rosanna Tontini aveva raccolto tanto materiale da poter pensare ad una pubblicazione interamente dedicata al personaggio.

L’occasione è giunta in concomitanza con l’adesione della rete al progetto “A scuola…di gusto!” per il concorso “Le scuole della Lombardia per Expo Milano 2015”, di cui la scuola secondaria Mameli di Castelbelforte è capofila. Rosanna Tontini insieme a Graziella Bussolini, che ha collaborato alla stesura del libro, ha illustrato la figura di Novelli e l’importanza dei suoi studi nel campo della risicoltura agli studenti durante un incontro (vai al filmato).

Questo libro è il frutto di un’attenta e minuziosa ricerca delle fonti scritte e orali e rappresenta un contributo alla conoscenza del nostro territorio, in perfetta sintonia con il nostro progetto “A scuola…di gusto!” che supera i confini comunali alla ricerca di una identità e di una appartenenza culturale per quella Sinistra Mincio della quale vuole valorizzare le peculiarità. Quella stessa Sinistra Mincio di cui parla il giovane Novello Novelli nella prima frase della sua tesi di laurea dell’anno 1900 (integralmente pubblicata in appendice) in cui fa continui richiami a proprietari e affittuari delle grandi corti agricole della zona.

“Pane di riso”, dopo una descrizione della storia e del contesto locali, ripercorre la vita del professor Novelli soffermandosi principalmente sugli studi, sulla professione, sui successi dell’agronomo e sulla sua esperienza di Senatore del Regno d’Italia. Egli dedicò la propria vita alla rinascita e allo sviluppo della risicoltura, tanto da meritare dai suoi contemporanei l’appellativo di “padre della moderna risicoltura italiana”, per aver ridato vita a questa coltivazione con le sue innovazioni. Prima di poter raggiungere risultati concreti dovette però spendersi anima e corpo per far capire l’importanza del prezioso “oro bianco”, come lui stesso amava definire il riso, e per convincere la gente dell’importanza di questo cereale, così ricco di proprietà nutritive sconosciute. Profetizzò che un giorno, insieme al grano, sarebbe arrivato a sfamare l’intera popolazione italiana.

Il risanamento del territorio fu il suo primo obiettivo; poi, con metodologie avanzate e sistemi di lavorazione moderni, riuscì anche a risolvere molti problemi che affliggevano la risicoltura. Al tempo la coltivazione del riso non godeva il favore dei coltivatori, veniva praticata malvolentieri e in pochissime zone della pianura perché poco redditizia, e additata come causa del diffondersi della malaria.

I suoi studi sono principalmente legati all’ibridazione e alla tecnica del trapianto. Nel 1925, la Stazione sperimentale per la cerealicoltura di Vercelli iniziò le prove di ibridazione sul riso. Uno dei primi e dei più felici risultati di questa attività fu, nel 1937, la creazione di una nuova varietà ottenuta per incrocio e successiva selezione del Vialone con il Nano. L'incrocio puntava a mantenere le pregevoli caratteristiche organolettiche del Vialone in una varietà di taglia più ridotta. La nuova varietà, classificata nella categoria dei semifini, venne denominata Vialone Nano ed è l’ingrediente fondamentale per la preparazione del Riso alla pilota De. Co., protagonista del nostro progetto!

 

 

Tratto e adattato dalla Presentazione del libro della dott. Graziella Bussolini e dalla prefazione dell’autrice Rosanna Tontini

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